Piccola recensione del libro “Valley of the Dolls” di Jacqueline Susann – la narrativa al femminile.
Mi sono portata in vacanza questo romanzo che volevo leggere da tanto: un classico della narrativa americana pop, “leggera”, un po’ antesignano dei libri e dei telefilm sulle eroine della seconda parte del novecento, da Charlie’s Angels alla Barbie. Ma valley of the dolls si e’ rivelato qualcosa di più di quello che mi aspettavo. Cercavo puro relax e ho trovato riflessioni, in particolare su come la storia puo’ muoversi velocemente lasciando per certi versi immutati alcuni aspetti della condizione femminile.
Le protagoniste , tre ragazze alla ricerca del sogno americano, sono a tratti delle anti-eroine, che nella scalata verso la cima perdono forse piu’ di quanto guadagnano. Non sono sicuramente donne comuni, ma leggendone le vicende ho pensato che oggi ci siamo globalizzate, e le loro vite, con le giuste proporzioni, potrebbero essere la vita di molte di noi.
E’ incredibile quanto poco le cose siano cambiate sotto questo aspetto dal 1966, anno di pubblicazione del libro, ad oggi.
Con la differenza che la perfezione negli anni ‘60 era richiesta alle primedonne, mentre oggi siamo quasi tutte inclini a essere fagocitate dal totem femminile della bellezza assoluta e dell’eterna giovinezza, che negano la realtà del tempo che passa. Basta guardare i profili social delle donne famose e non che ci tengono a mostrarsi piu’ belle, piu’ giovanili, più in forma di quanto realmente sono.
E’ uno di quei libri che non si riescono a smettere di leggere e che tengono incollati fino alla fine. Un peccato arrivare a girare l’ultima pagina.
Sto cercando di capire se ci sia un seguito e sicuramente guarderò la versione cinematografica datata 1967.
Leggetelo e scoprirete chi o cosa sono le
“Bambole” (dolls) a cui si allude nel titolo. Sono sicura che non lo immaginate neppure lontanamente.
Mi auguro possa piacervi come e’ piaciuto a
me.
Buona estate!
Selene