Cari amici, mettervi comodi perché vi porterò alla scoperta di Innsbruck descrivendovi i posti che ho visitato e raccontandovi le mie sensazioni durante questo bellissimo viaggio alla scoperta delle bellezze della perla del Tirolo e perché no ad invogliarvi a visitarla nel caso non lo avete ancora fatto. Buona lettura!
Comincio a dire che Innsbruck significa letteralmente ponte sul fiume Inn, si tratta infatti di una parola composta: Inn (il nome del fiume che attraversa la città) e brucke (ponte, in lingua tedesca).
Il centro città è un perfetto equilibrio di palazzi e monumenti in stile gotico e barocco, i parchi e i giardini cittadini fanno già respirare aria di montagna e i tradizionali caffè sono un invito alle chiacchere tra amici.
Considerate le sue dimensioni ridotte, è facile visitare Innsbruck in un giorno. Se, però, si vogliono scoprire con calma anche i dintorni e salire sulle montagne circostanti, allora la visita può tranquillamente essere prolungata di due o tre notti.
Innsbruck divenne sede del ducato degli Asburgo nel 1420, ma raggiunse l’apice del potere e del prestigio successivamente, sotto il regno dell’imperatore Massimiliano I.
Quello che più mi ha colpito, è un’apparente contraddizione che Innsbruck racchiude in sé, camminando tra le sue vie più storiche, specialmente di primo mattino o di notte, si ha proprio la sensazione che il tempo si sia fermato al 1400. Poi, però, basta guardarsi attorno, la funicolare di Hungerburg, progettata da Zaha Hadid, con le sue 4 spettacolari stazioni proietta prepotentemente la città di Innsbruck verso il futuro.
Il centro di Innsbruck è pianeggiante e quasi totalmente pedonale per cui è veramente piacevole passeggiarci, Io ho seguito un itinerario di massima che parte dal palazzo imperiale Hofburg e arriva al famoso ponte sul fiume Inn.
Nel piccolo centro storico di Innsbruck le diverse bellezze storiche si accostano l’una all’altra, il Medioevo s’incontra con la modernità.
Il centro di Innsbruck è piccolo e visitabile interamente a piedi, se contate di visitare diverse attrazioni valutate di comprare la Innsbruck card, che include gli ingressi ad attrazioni e musei, 1 andata e 1 ritorno con gli impianti di risalita, l’utilizzo gratuito dell’autobus escursionistico di Innsbruck “Hop-On Hop-Off”, l’utilizzo gratuito dei mezzi di trasporto urbano e tanto altro.
Parto la mia visita con il Museo civico di Innsbruck dove si mette in mostra opere di artisti tirolesi alternandole a interessanti informazioni sulla storia del capoluogo del Tirolo. Temi legati a Innsbruck come la fondazione della città, la residenza dei conti, il turismo e molto altro ancora si alternano a quadri di importanti artisti tirolesi, fotografie storiche e spaccati sulla vita degli abitanti della città. Una presentazione sulla seconda guerra mondiale con diapositive approfondisce lo sguardo su questo momento storico, la simbiosi tra museo e archivio è una particolarità di questo luogo.
Sulla strada principale, la Maria-Theresien-Strasse, si può ammirare l’Arco di Trionfo, Triumphpforte, uno dei monumenti della città di Innsbruck. Da qui di vede il trampolino delle Olimpiadi, che sorge e che immette i passanti verso il centro storico, fu eretto nel 1765 per celebrare l’arrivo dell’imperatrice Maria Teresa e del marito Francesco I giunti in città in occasione del matrimonio del figlio l’arciduca figlio Leopoldo, la costruzione è stata quasi tutta fatta con le pietre della vecchia porta della città ed il monumento celebra (ed imita) la solennità di altri simili simboli architettonici sparsi in Europa.
Non può rivaleggiare con gli archi di trionfo di epoca romano o con quello parigino ma ha un suo perché, è leggermente dislocato e fuori dalla zona pedonale, quindi non facile da ammirare ma vale la pena allungarsi. La vista a sud dell’arco è dedicata alle nozze del figlio dell’imperatrice, Il lato nord dell’arco riporta, pertanto, decorazioni in memoria dell’improvvisa morte dell’imperatore.
In questa via vi è anche il famoso Hard Rock Cafe.
Proseguiamo per il centro storico attraverso la Herzog-Friedrich-Strasse, strada molto particolare, completamente lastricata di ciottoli.
Decido di visitare un museo particolare l’Audioversum. Un museo alla scoperta del sentire, ho trascorso una mattina intera a visitare le stanze e a provare tutti gli strumenti messi a disposizione. Le spiegazioni sono in inglese, tedesco e italiano, all’interno anche un laboratorio logico-matematico sia per piccoli che adulti dove concetti anche difficili sono tradotti in gioco, spiegazioni interattive particolari e affascinanti anche a misura di bambino.
Sorprendente museo che parla a 360 gradi di un importantissimo senso, l’udito, è un capolavoro di innovazione e curiosità. Esplora il mondo dell’udito e degli altri sensi con ricerche tecnologiche ed esperimenti da mettere in atto, assolutamente da mettere in scaletta se si va in vacanza ad Innsbruck. I ragazzi lo troveranno adatto a loro per la presentazione tecnologica, i bambini per la parte ludica, e gli adulti perché comunque interessante e ricco di spunti.
Le installazioni multimediali realizzate in cooperazione con il rinomato Ars Electronica Center di Linz coinvolgono il visitatore e ne stimolano i sensi.
Qui, grazie alle numerose ed interessanti stazioni interattive, si diventa veri esperti dell’udito. Un orecchio 3D sovradimensionato offre una rappresentazione fedele, una stanza insonorizzata permette di testare i limiti della voce e di percepire le capacità uditive spaziali.
Proseguendo la visita mi reco al Museo dell’arte popolare tirolese, questo museo si trova di fianco alla Hofkirche (la chiesa di Corte)ed è ospitato sui due piani di un ex convento, raccolti intorno ad un chiostro. È considerato di uno dei musei popolari più belli d’Europa ed è un’occasione per scoprire da vicino gli usi, i costumi e le tradizioni locali, ma anche che di tutta la zona circostante, dal Trentino a tutto il Tiriolo fino alle valli ladine delle Dolomiti.
La collezione prende infatti origine nel 1888 con la raccolta di oggetti di uso quotidiano e di artigianato, e nel 1929 è stata inaugurata ufficialmente la sua collezione. Si possono vedere le ricostruzioni fedeli delle Stuben, le cucine e i tinelli con pareti interamente ricoperte di legno, i focolari con le pentole di rame, una raccolta di abiti e costumi tradizionali di varie classi sociali, maschere di carnevale fatte a mano, una bella raccolta di presepi in vari materiali (dal legno alla carta), lettini e culle in legno intarsiato dal 1800 ai giorni nostri.
Nei dintorni di Innsbruck si trova questo bel castello, ben conservato e valorizzato circondato da bellissimo giardino con animali e aiuole, Il castello si divide in castello basso e castello superiore.
Probabilmente non ne avrete mai sentito parlare, ma il Castello di Ambras ha collezioni che rivaleggiano con il Louvre o gli Uffizi ed considerato il più antico museo del mondo. La costruzione del Castello inferiore iniziò nel 1570 per volontà dell’Arciduca Ferdinando II, maniaco dell’arte e della collezione di armature dei personaggi famosi del suo tempo.
Nel Castello inferiore, vi è la sala delle armature (della guerra dei Trenta anni, della famiglia imperiale, barocche, cinquecentesche e da torneo); la Sala delle Arti e delle Meraviglie con uno splendido pianoforte appartenuto all’Arciduca Ferdinando II, unico esemplare esistente al mondo; l’Antiquarium (con il particolare Piatto degli Sciocchi); la meravigliosa Sala degli Imperatori con l’albero genealogico degli Asburgo e le immagini dei vari Imperatori;
Accanto all’armeria, (Heldenrüstkammer), Ferdinando II iniziò la raccolta per la sua “Camera d’Arte e delle meraviglie” (Kunst- und Wunderkammer), in realtà era una camera delle curiosità in cui l’arciduca raccolse oggetti di ogni tipo, opere d’arte (Artificialia), rari oggetti naturali (Naturalia), strumenti scientifici (Scientifica), oggetti di civiltà straniere e sconosciute (Exotica) e meraviglie della natura (Mirabilia).
Al Castello superiore c’è la galleria dei ritratti degli Asburgo, dipinti realizzati dal XIV al XVIII secolo, quando gli Asburgo dominavano l’Europa. Qualsiasi nome voi abbiate letto in un libro di storia è presente in un quadro di questa galleria, non solo gli Asburgo ma i Medici, i Valois, i Reali d’Inghilterra, i Gonzaga e gli autori dei quadri non sono meno famosi, Lucas Cranach il Giovane, Giuseppe Arcimboldo, Peter Paul Rubens, Anthonis van Dyck, Diego Velázquez e altri.
Quello di Ambras è un castello quindi sono presenti saloni (da non perdere la Sala Spagnola), appartamenti, camera da bagno, collezioni di specchi e dei meravigliosi giardini.
Il parco esterno molto carino in mezzo alla natura con pavoni che girano liberi che con la il loro caratteristico “strascico” della coda fanno una splendida danza!
Il centro storico di Innsbruck è attraversato da Maria-Theresien-Strasse, una delle vie più antiche della città, risale a oltre 700 anni fa e come ora rappresentava il centro cittadino, che era circondato da mura fortificate. Ristrutturata nel 2009, oggi questa via è un armonioso esempio di fusione tra trionfo barocco e modernità, su cui si affacciano una serie di sfarzosi palazzi eretti dalle famiglie nobiliari nel ‘700.
Tra questi c’è Palazzo Gumpp, sede della Dieta, il Parlamento tirolese, e davanti si apre la corte di Palazzo Trapp.
Dietro la bella facciata si nasconde un ampio giardino. Dopo la costruzione del Palais Trapp di Innsbruck a forma di U si forma un ampio cortile interno. Questo ora è un caffè. Puoi sederti all’interno o all’esterno e ammirare l’ambiente maestoso da lì. Prima di attraversare il passaggio nel giardino barocco, puoi vedere le imponenti scalinate. Davvero maestoso!
Lungo il corso ci sono caffè, locali e negozi, un gioiello di città, visitata in occasione dei mercatini di natale come ho fatto io si respira un’atmosfera magica, tutto molto caratteristico, dalle vie addobbate ai monumenti, assolutamente da visitare. Consiglio assolutamente di muoversi a piedi e tenete conto che i parcheggi sono molto cari e quasi tutti a pagamento, pertanto consiglio l’acquisto della Innsbruck Card.
L’emblema di Innsbruck è il Tetto d’Oro nel centro storico. Il Goldenes Dachl e la Stadtturm (Torre Civica)
Dal 1500, tra i palazzi tardogotici di Herzog-Friedrich-Strasse, luccicano 2.657 tegole di rame dorato, è il Tettuccio dorato, il simbolo di Innsbruck, costruito tra il XV e il XVI secolo. Questa loggia dal tetto luminoso era ben visibile da lontano dai viaggiatori che qui arrivavano con la transalpina, e ancora oggi è un colpo d’occhio unico tra i tetti colorati del centro.Si resta abbagliati da questo piccolo capolavoro incastonato tra i piccoli fiabeschi palazzi.
Impossibile non passarci davanti passeggiando per il centro della città, cattura lo sguardo sia di giorno che di notte, grazie alla sapiente illuminazione.
Se vi fermate a guardare i dettagli, potrete vedere sotto il tettuccio gli stendardi dell’Austria e del Tirolo affreschi e rilievi con scene di danza e di corte, tra cui i ritratti dell’Imperatore Massimiliano, con la prima e la seconda moglie, Bianca Maria Sforza e Maria di Borgogna.
Il museo all’interno permette di affacciarsi dalla loggia e di saperne qualcosa in più sulle vicende di Massimiliano I, e sulla vita qui nel 1500.
Poco lontano dal Tettuccio d’Oro, si eleva la Torre Civica, alta 51 metri, nel 1450, quando fu costruita, svettava su tutti gli altri edifici medievali della zona.
Oggi si può visitare, e dopo circa 150 scalini permette di far spaziare lo sguardo su tutta la città fino alla Nordkette, la catena montuosa che abbraccia Innsbruck, sono visibili anche il trampolino di sci Olimpionico del Bergisel e il Patscherkofel, la cima dall’inconfondibile forma arrotondata.
E’ indubbiamente un meraviglioso esempio del gotico tedesco che ospita al suo interno un piccolo museo dedicato prevalentemente a Massimiliano I, figura di spicco della storia degli Asburgo.
Alcuni cimeli ed un filmato esaltano la figura dell’imperatore, ma la ricchezza artistica della città è altrove.
Rappresenta in definitiva l’obbiettivo finale della scoperta della città vecchia e giustamente regala nelle sue piccole dimensioni grandi sorprese: dopo lo sguardo d’insieme, l’affaccio sulla via principale della citta, è necessario soffermarsi sui particolari per goderlo appieno.
Sul rilievo che orna il bovindo è possibile riconoscere l’imperatore: Massimiliano vi è rappresentato in compagnia delle sue due consorti, del cancelliere, del buffone di corte e di alcuni ballerini di danza moresca.
Se l’intenzione dell’Imperatore era quella di costruire il Tetto d’Oro per sorprendere coloro che, alla fine del quindicesimo secolo, decidevano di visitare la città medioevale di Innsbruck, devo dire che l’obiettivo è stato raggiunto, questo balcone, infatti, è tuttora il monumento più fotografato della città!
L’inconfondibile suono delle campane del duomo ci richiama ad ammirarne i sontuosi spazi del Duomo di San Giacomo.
Il duomo di San Giacomo risale al 1180 e da allora la sua cupola “a cipolla” e i due campanili svettano sulla città, è un duomo molto importante perché da qui partivano i fedeli cristiani nel Medioevo per il cammino di Santiago è stato danneggiato dal terremoto nel XVI e XVII secolo, ricostruito poi nel 1717.
La bellezza particolare di questa chiesa sta nella fusione di stili tipici della Germania meridionale con quelli italiani.
Gli affreschi delle volte, infatti sono stati realizzati da Cosmas Damian Assam, che ha studiato pittura in Italia e il pulpito è coperto completamente in argento e oro.
L’altare maggiore è dominato dalla Madonna Ausiliatrice di Lucas Cranach realizzata intorno al 1537. Si ritiene che questa immagine sia miracolosa, è il dipinto della madonna più amato nell’arco Alpino è uno dei più riprodotti in tutto il mondo.
All’interno, i soffitti affrescati in stile alto barocco da Cosmas Damian raffigurano scene della vita di San Giacomo. Una cornice davvero unica è quella creata dal bavarese Agid Quirin Asam con le sue raffinatissime decorazioni a stucco.
Il duomo ospita il mausoleo dell’arciduca Massimiliano III, una bellissima opera di bronzo realizzata nel 1620, e nel matroneo c’è un organo, con 3.729 canne e ogni giorno, alle 12:15, le 48 campane del Carillon della Pace, il più grande dell’Austria, diffondono la loro melodia.
Qui in una viuzza ho scoperto un calendario dell’Avvento davvero originale: ogni finestra del palazzo è addobbata con luminarie e ogni giorno viene accesa una finestra in più, fantastico!
Dopo la visita al duomo di Innsbruck, la passeggiata culturale fa tappa alla Chiesa di Corte Hofkirche: qui ci sono 28 imponenti statue di bronzo, che circondano il cenotafio dell’imperatore Massimiliano I, realizzato in forma di monumento sepolcrale.
Le affascinanti figure a grandezza superiore al naturale raffigurano magistralmente i componenti della famiglia dell’imperatore, i suoi avi e gli eroi dell’epoca. Tra le immense statue spiccano anche otto figure femminili.
Entrando si resta a bocca aperta, perché il complesso marmoreo ricco di rilievi e decorazioni occupa il centro della chiesa, circondato da una guardia d’onore davvero speciale, si tratta degli Schwarze Mander in tedesco regionale (uomini neri), gigantesche figure bronzee, fanno però la guardia a un sepolcro vuoto: il corpo di Massimiliano è stato infatti sepolto a Wiener Neustadt.
Un dettaglio da non perdere nel corso della visita sono i bellissimi rilievi che ornano le pareti del sepolcro, realizzati in finissimo marmo bianco.
Queste rappresentazioni mostrano estratti della vita dell’imperatore Massimiliano I che oggi, grazie ad una nuova illuminazione, risaltano in tutta la loro bellezza.
Tra le 28 statue di bronzo, più grandi del normale, tra cui figurano anche 8 donne, questi uomini (e donne) rappresentano parenti, reali e inventati, dell’imperatore e oltre ai membri della famiglia Reale, si trovano anche personaggi come Re Artù con pregevoli dettagli come le mani atte ad accogliere candele) degli antenati, personaggi illustri e mogli dell’imperatore che fiancheggiano il sepolcro magistralmente impreziosito da splendidi rilievi marmorei ed alla cui edificazione contribuirono Albrecht Dürer e Peter Vischer il Vecchio.
All’interno della chiesa da notare anche il bell’organo rinascimentale perfettamente funzionante e la tribuna, detta Coro dei Principi con la statua e la tomba di Andreas Hofer, l’eroe della lotta per l’indipendenza fatto fucilare da Napoleone nel 1810.
La chiesa merita inoltre una visita per la Cappella d’Argento risalente al 1578 che custodisce i resti dell’Arciduca Ferdinando II e di sua moglie, Philippine Welser, e per le imponenti vetrate barocche, questa chiesa ospita anche le spoglie di Andreas Hofer, che nel 1809 si batté contro le imposizioni di Francia e Bavaria, e perciò è anche uno dei simboli della dell’indipendenza del Tirolo.
L’Imperatore, che è raffigurato in ginocchio sulla tomba in atto di adorazione eterna davanti all’altare, era decisamente ossessionato di non essere ricordato dai posteri ed ha voluto con tale opera esaltare se stesso e la Casa d’Asburgo.
Per toccare con mano l’ambiente e la vita degli Asburgo, occorre visitare il Palazzo Imperiale Hofburg.
Nato come residenza dei Conti del Tirolo, il palazzo imperiale di Innsbruck fu realizzato dall’Arciduca Sigmund il Ricco e ha mantenuto l’impianto medievale. La struttura è molto più antica, e ingloba il muro romanico che costeggiava la città. Sotto la dinastia degli Asburgo, dal 1740 in poi, è diventato il palazzo reale degli Asburgo ed è stato restaurato seguendo il modello del Palazzo Imperiale di Schoenbrunn a Vienna. Il palazzo, di 4 piani, si estende su 5.000 mq, e conta 30 appartamenti privati, gli interni sono perfettamente conservati e la visita è un viaggio nel passato, tra balli a suon di valzer, fasti e arredi, di cui molti originali. Il pianterreno comprende quattro saloni di rappresentanza, questo straordinario edificio sito nel cuore di Innsbruck, deve infatti il suo aspetto proprio ad una nota rappresentante degli Asburgo: l’imperatrice Maria Teresa per celebrare la dinastia Asburgo Lorena.
Il più bello è la Riesensaal, la Sala dei Giganti, alta 11 metri e larga più di 30. Sotto la grande volta affrescata, alle pareti vi sono i ritratti dei 16 figli dell’Imperatrice, tra cui Maria Antonietta.
Al primo piano si trovano gli appartamenti della regina, che risalgono al 1700, l’appartamento di Maria Elisabetta e le stanze in cui soggiornò qui due volte Elisabetta d’Austria, la celebre Sissi.
Gli appartamenti reali, e in particolare le camere da letto, sono ognuna di un colore diverso, si tratta di una novità rispetto al codice di colori della corte di Vienna, in cui ogni ambiente aveva un colore definito.
Qui, l’arciduca Carlo Ludovico, governatore del Tirolo, sposato con Margherita di Sassonia ma infatuato di Sissi, fece decorare le stanze in mondo insolito, ad esempio, lo spogliatoio è un tripudio di rosa carico, dalle pareti ai mobili; lo studio, nella torre, è ricoperto con seta azzurra e la camera da letto è di un intenso verde smeraldo. Nel 2009 sono state scoperte nella stanza della toletta delle pitture con motivi cinesi alle pareti.
La visita comprende anche la Cappella reale, il parco e si può assaggiare una deliziosa Sachertorte al bar del Palazzo.
Alla prossima da SonoSoloParole.