IL 21 Febbraio 2025 Francesco Gabbani ha pubblicato il suo nuovo album dal titolo Dalla Tua Parte.
Francesco Gabbani ha vinto per due volte il Festival di Sanremo, rispettivamente nel 2016 nella sezione Nuove Proposte con il brano “Amen”, ottenendo anche il Premio “Emanuele Luzzati”, il Premio della Critica “Mia Martini” e il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo e nel 2017 vince nella categoria Big con il brano “Occidentali’ s Karma” ottenendo anche il Premio TIM Music, diventando il primo cantante nella storia del Festival di Sanremo ad aver vinto nelle due principali categorie della manifestazione canora in due edizioni consecutive.
Nel 2017 è stato scelto come rappresentante dell’Italia all’Eurovision Song Contest, dove si è piazzato al sesto posto.
Nel 2020 si è classificato al secondo posto al Festival di Sanremo con il brano “Viceversa”, ottenendo il Premio TIM Music.
Nel 2024 è risultato essere il nono artista con più copie certificate di singoli sanremesi nella storia del Festival in epoca FIMI (Federazione Industria Musicale italiana) ossia la federazione che rappresenta circa 2.500 imprese produttrici e distributrici in campo musicale e discografico.
Gabbani nasce a Carrara nel 1982 da una famiglia proprietaria di un negozio di strumenti musicali e da qui è nata la sua passione per la musica, tanto che a quattro anni ha iniziato con la batteria e a nove anni con la chitarra, suona anche il pianoforte, il basso e la tastiera e dopo aver lavorato come fonico e tecnico di palco, ha iniziato il suo percorso artistico come musicista suonando blues, funk e jazz.
L’album Dalla Tua Parte lo si può definire il disco della maturità, un album frutto di un percorso intimo e personale, prima ancora che artistico, che porta con sé riflessioni profonde e domande che faticano a trovare una risposta che inaugura una nuova fase artistica per il cantautore e polistrumentista toscano che esplora temi profondi legati al senso della vita.
L’album si apre con il brano “Vengo a fidarmi di te”, un testo criptico si associa a un ritmo calzante e serrato capace di attirare l’attenzione anche di chi, talvolta, alle parole non fa troppo caso, un brano che ovviamente, per essere compreso a pieno nel suo significato più profondo, ha bisogno di più ascolti e che vede proprio nella lirica la sua parte migliore.
“Quanti anni servono a un bambino perché diventi uomo perché impari la quiete e l’abbandono” recita l’incipit del brano, un introduzione di quello che è l’intero significato del brano: quella spasmodica ricerca di trovare qualcuno a cui poterci affidare e non aver più paura, per non temere più quel percorso che tutti chiamiamo vita.
In una società che ci allontana sempre di più da noi stessi, dove siamo influenzati dai media e ci sentiamo estranei alla nostra stessa vita, questo brano cerca di trovare delle risposte, o almeno di porre le domande giuste, propone la necessità di fermarsi, ascoltare e riprendere a pensare.
Questo brano vuole risvegliare il nostro senso critico e aiutarci a riprendere il controllo della nostra vita, per uscire dal silenzio che ci circonda e ricominciare a dialogare sinceramente con gli altri, senza filtri o barriere, trovando in loro una parte di noi stessi.
Il pezzo è lineare, un ritornello che non si discosta molto dal ritmo che riscontriamo all’interno dei bridge, (il bridge, tradotto ponte, è un passaggio musicale che collega una sezione di una canzone ad un’altra)tanto dal confondersi all’interno dell’intero componimento, il che, può apparire inizialmente come un difetto, ma “Viceversa”, citando uno dei brani più famosi di Gabbani rappresenta proprio la sua forza.
Gabbani con questo brano ci regala una canzone che, nell’osservare la realtà con lucidità, affronta anche temi scabrosi, senza tuttavia trascurare di lasciarci un messaggio di speranza, non ultima quella di ridare serietà e credibilità alla canzone italiana!
Per ultimo e non ultimo in questo pezzo sento tanto del compianto Franco Battiato come ritmo e parole, questa è una poesia moderna, insomma, Gabbani non si limita a fare bella musica italiana, ma usa parole che toccano l’anima, piene di significato e originalità poiché ogni suo brano è una riflessione profonda sulla vita, l’amore e la società.
L’album contiene anche il brano “Viva la vita”, con cui il cantautore ha gareggiato al 75º Festival di Sanremo, classificandosi all’ottavo posto e che è la seconda traccia dell’album.

Con “Viva La Vita”, Francesco Gabbani si schiera Dalla Tua Parte, ovvero dalla parte di chi si interroga sul senso della propria esistenza, di chi cerca il proprio posto nel mondo, di chi non lo trova ma non si arrende, di chi ha paura e non lo nasconde, di chi ha imparato a scegliersi e di chi ancora ci sta provando, di chi ha il coraggio di chiedere aiuto, di chi abbraccia la propria imperfezione, di chi rifiuta l’indifferenza e abbraccia uno sconosciuto, di chi assapora ogni istante come se fosse l’ultimo, di chi, ogni mattina, canta “Viva la Vita”.
Chi siamo? Qual’ è il nostro ruolo su questo pianeta, in questo universo? Qual’ è il senso della nostra esistenza? Davanti a queste domande, fondamentali, noi esseri umani pensanti siamo tutti uguali: abbiamo paura!
La vita non ci fornisce le risposte in modo diretto e allora ci barcameniamo alla ricerca di uno scampolo di verità, raccontandoci talvolta delle bugie, cercando il senso nell’arrivismo materiale, nella realizzazione sociale: “io sono io perché penso, dico, faccio e possiedo questo”, ma è solo un’illusione, un tappeto sotto il quale nascondere la sofferenza del “non sapere”.
E allora “Viva la vita” prova a suggerire l’antidoto: accettare serenamente di non sapere ed essere grati all’esistenza in quanto tale, così com’è, e fino a quando durerà. Cartesio diceva: “Cogito ergo sum”, esisto perché penso. “Viva la vita” dice: “Spiro ergo sum”, esisto perché respiro. E se respiro insieme a te, sono ancora più consapevole, grato e vivo.
Il brano “Babele” nasce da una riflessione sul potere della volontà e della presa di coscienza, dando voce a un processo di liberazione interiore e racconta un “suicidio metaforico”, in cui l’individuo si stacca definitivamente dai ruoli imposti, dai credi, dalle ideologie e dalle vocazioni che lo hanno limitato per troppo tempo, con un atto di ribellione contro le convenzioni sociali e le forzature esterne, un grido di libertà in cui si afferma l’autenticità dell’Io per ritrovare la forza di essere sé stessi. Secondo me, questa è una fotografia precisa della nostra società, racchiusa in uno splendido testo.
Nel brano “La leggerezza” troviamo la semplicità del quotidiano, i piccoli gesti e le azioni che diamo per scontate sono quelle che rimangono vivide nei ricordi e nel nostro vissuto, quelle che, senza esserne consapevoli, hanno plasmato la nostra crescita.
Quando l’oscurità sembra prendere il sopravvento sul nostro stato d’animo e il cuore si fa pesante come un macigno, la soluzione migliore, per non rimanere oppressi è la leggerezza.
Leggerezza significa vivere le cose con ironia e trarre il meglio dal peggio, anche quando quest’ultimo sembra prevalere, molto spesso, tuttavia, è difficile raggiungere da soli questo tipo di consapevolezza, ed è lì che entrano in gioco gli altri, quando si è circondati da persone positive è molto più semplice trovare questo tipo di sollievo.
In tal senso la leggerezza è alla base dello stare insieme, perché di fatto “La leggerezza” ci avvicina all’altro, ci aiuta a sentirci parte di una comunità, a tessere il filo dell’empatia e della solidarietà, ci porta ad uscire dall’indifferenza e ci permette di provare il piacere di sentirci connessi da relazioni anche sottili, leggere ma non per questo meno profonde.
Il brano “Pensieri” racconta il coraggio e la forza che ci vogliono, a volte, per affrontare sé stessi, lasciandosi andare per ritrovarsi.
La canzone vuole essere un abbraccio che invita a guardarsi dentro, a dare un nome ai propri dolori, ad accoglierli senza timore né vergogna, provando ad ascoltare il peso di pensieri che opprimono, lasciandosi avvolgere dall’abbraccio di chi ci vuole veramente bene.
Il testo di questa canzone è una riflessione che parte ed è nata dall’osservazione di un adolescente perso tra dubbi e insicurezze, un ragazzo che si sente invisibile a un mondo che corre troppo veloce per accorgersi delle sue paure, del suo bisogno di essere semplicemente visto ma ha l’ambizione di avere un respiro universale, perché la fragilità non conosce età.
Il mondo gira anche senza di noi, ma è proprio affrontando il nostro buio che possiamo trovare la motivazione per ricucire le ferite del tempo e incontrare nuovamente la luce.
La traccia “Al di là” ci insegna che, in tutta questa “confusione” abbiamo per fortuna ancora gesti semplici da fare e sulla linea immaginaria tra il bene e il male, mentre ci dondoliamo con sotto l’abisso, tra l’apocalisse e la porta di casa, tra la nevrosi e il nirvana non mi sta che baciarci.
“Così come mi viene” è una traccia in cui di Gabbani ricorda il potere delle canzoni che vengono a prenderci nel traffico dei pensieri e ci portano via, e ci fanno fischiettare, o ballare. Credo che tutti noi abbiamo una canzone da cantare o fischiettare, una canzone semplice e bella, senza pretese, senza senso, da cantare così come ci viene, che non faccia troppo pensare ma solo star bene, questo è il senso che Gabbani mi emana ad ascoltando questa traccia.
In “Frutta malinconia” viviamo in uno scenario che tendenzialmente ci porta a desiderare quello che non abbiamo ed essere quello che non siamo, per vivere il presente con intensità emotiva non ci resta che crogiolarci in una malinconia terapeutica, nei ricordi belli e brutti, ma che rendono vere le emozioni del momento.
Citando il grande autore Gabriel García Márquez: ciò che conta nella vita non è quello che ti succede ma quello che ricordi e come lo ricordi e come dargli torto?
Questa canzone è contemporaneamente nuova e vintage, citazionista e originale, tormentone e riflessione.
In” Tutti Tutto” vi è la ricerca dell’equilibrio tra giusto o sbagliato, l’etica sociale e la morale soggettiva, chi siamo e come ci vedono gli altri, le scelte che segnano il nostro percorso, i rimorsi e i rimpianti, le aspettative e le rinunce, “Tutti tutto” prova a ricordare quanto sia relativo il concetto di perfezione.
Senza dare una soluzione, propone la provocante domanda: “Ti senti imperfetto di fronte al giudizio degli altri individui, o accetti interiormente di essere perfetto così come naturalmente sei? In questa canzone c’è delicatezza e profondità.
La canzone “Modigliani” prova a fare il punto su ciò che succede nella vita di inafferrabile come l’amore, l’odio, il peccato, il perdono e il gioco della fantasia che si fa gioco di qualunque avvenimento possa accadere, trasformandolo in una realtà inaspettata, dove tutto è concesso, affinché il cuore, complesso più che mai, vada finalmente a far vita nella mente e nel ventre dell’amore.
Questa volta, però, Gabbani va un po’ più in profondità con i testi e la sensazione è che sia riuscito a sciogliere alcuni nodi della sua vita, trovando un nuovo equilibrio ed una serenità che riesce ora a trasmettere all’ascoltatore, che abbraccia virtualmente con queste dieci tracce, con le quali si schiera davvero empaticamente Dalla Tua Parte, per non farci sentire soli quando l’oscurità sembra prendere il sopravvento e il cuore si fa pesante come un macigno “La Leggerezza” è infonderci il coraggio e la forza necessaria per dare un nome ai nostri bisogni, alle nostre paure e ai nostri dolori, accogliendoli senza timore alcuno e senza vergogna (“Pensieri”).

Francesco Gabbani ha annunciato le nuove date del “Dalla tua parte Tour 2025” che partirà da Firenze a Marzo, per chi è interessato nell’immagine accanto ci sono le date dei suoi concerti.
Mi chiedo spesso come mai Gabbani sia così sottovalutato, semplicemente perché non è per tutti, pochi come lui usano figure retoriche e metafore per descrivere aspetti della società con ironia sui quali ci si dovrebbe soffermare.
Ci vuole tanta intelligenza per arrivare ad un equilibrio così perfetto tra gioia, divertimento ed ironia critica, lo stile gabbaniano eccelle nel trattare i fenomeni dei nostri tempi con leggerezza e serietà, rispecchiati in un linguaggio creativo, denso e filosofico.
In Gabbani c’è talento, ironia, musicalità, nelle metafore che usa c’è del genio ed estrosità, diverso dal solito, le sue non sono solo canzonette anche se ammantate di leggerezza.
Francesco Gabbani, il poeta filosofo di quest’epoca complessa, a tratti buia, che con la fiamma delle sue metaforiche canzoni accende tante candele in attesa di un improvviso risveglio.
Dalla tua parte è il racconto di un artista quarantenne che riflette sulla quotidianità e sulle dinamiche emotive che accompagnano il nostro vissuto con un linguaggio forbito, giochi di parole ed una forte vena riflessiva capace di smuovere anime e coscienze.
Gabbani è anche autore per altri artisti, negli anni ha scritto per Francesco Renga, Adriano Celentano, Mina e Ornella Vanoni.
Questa volta la musica lascia più spazio ad una riflessione sulle contraddizioni della nostra società e sull’importanza di mantenere la fiducia e la speranza nei rapporti umani, nonostante le difficoltà e le illusioni che esistono nel mondo.
Certo, le canzoni sono di chi le scrive, ma poi diventano di chi le ascolta, secondo me il titolo può avere due interpretazioni: può essere un’affermazione, come a dire “io sono dalla tua parte”, oppure un punto di domanda, un invito al confronto: “Tu, dalla tua parte, come la vedi?” . Io la vedo cosi come ho descritto sopra ma voi potete dire la vostra perché la mia è impressione puramente personale su ciò che sento ascoltando un album o delle canzoni di cui ne consiglio l’ascolto.
Da parte mia è tutto.
Alla Prossima da SonoSoloParole.
Ciao, grazie per l’ottima recensione! I nostri ascoltatori possono ascoltare tutti i brani del nuovo album di Gabbani sulla nostra radio. Buona musica a tutti, ciaoooooooooooooo
Ciao Liga, Grazie per la fiducia!
Ciao SonoSoloParole,io Atoroooooo Francesco e apprezzo il fatto di poter ascoltare i brani qui su questa Radio febbre!!!!!! Complimenti .w Francesco Gabbani
Ciao Paola sei sempre cosi gentile, grazie!
Il merito va a Liga e Pam che scelgono i brani da inserire nella rotazione in Radio e devo dire che passa sempre buona musica, che soddisfa tutti i gusti musicali di tutti noi ascoltatori.