Di DjB
In occasione della recente nomination ai Grammy Awards per la canzone “Now and then” dei “Fabulous Four”, ho deciso di dedicare una serie di articoli a questa mitica band che volente o nolente ha lasciato un segno indelebile.
Tutti voi, probabilmente, conoscete i Beatles, i quattri ragazzi di Liverpool che hanno scritto la storia della musica, ma non tutti conosceranno la loro storia.
Tutto ebbe inizio da un gruppo fondato da John Lennon nel 1956: i Quarrymen.
I Quarrymen avevano tanti membri, ma non li citerò tutti; per lo più sono rimasti lontani sconosciuti.
Nel 1957 ai Quarrymen si aggiunse sotto invito di Ivan Vaughan, uno dei componenti, un nome che ancora oggi fa genuflettere i migliori critici musicali: Paul McCartney, che ai tempi suonava la chitarra.
A sua volta, nel 1958 Paul invitò nei Quarrymen un suo amico compagno di scuolabus: George Harrison, un altro chitarrista.
Nel 1959, ai Quarrymen si aggiunse un bassista di nome Stuart Sutcliffe, ma nello stesso anno il gruppo si sciolse.
Così nel 1960 John e Stuart fondarono un’altra band: i Beatles.
Il nome Beatles deriva dalla fusione di due parole, Beat (il genere musicale) e Beetles (coleotteri).
Prima di sciegliere il nome che tutti conosciamo John e Stuart pensarono anche ad altri appellativi: Johnny and the Moondogs, Beatals, Silver Beetles e Silver Beatles.
La prima formazione era composta da: John Lennon, Paul McCartney e George Harrison tutti alla Chitarra, Stuart Sutcliffe al Basso ed un batterista non fisso.
Il loro Manager di allora, Allan Williams, gli offrì un ingaggio ad Amburgo, a patto di trovare un batterista fisso, così scelsero Pete Best.
Il locale dove suonavano si chiamava Indra, e lì Paul cominciò a desiderare di prendere il posto di Sutcliffe al Basso.
Una mia teoria è che questo desiderio deriva dal fatto che Stuart Sutcliffe non suonava in modo “pulito” il basso, tanto che a volte doveva suonare di spalle per la sua poca eleganza; ma ripeto, è solamente una mia teoria.
A Novembre del 1960, i Beatles furono costretti a tornare in Inghilterra per problemi con la polizia tedesca: Harrison era minorenne e non poteva lavorare (quindi non poteva esibirsi all’Indra) e McCartney e Sutcliffe diedero accidentalmente fuoco ad un preservativo (esatto, avete letto bene!) appeso alla parete, venendo così dichiarati in arresfo.
I Beatles riuscirono a tornare ad Amburgo da Aprile a Luglio del 1961, e poi ancora tra Aprile e Maggio del 1962 ma senza Sutcliffe, in quanto venne ammesso all’accademia d’arte di Amburgo, e decise di abbandonare la musica per dedicarsi alla pittura.
Ma che non dovesse esserci probabilmente era scritto nel destino, perché Stuart Sutcliffe morì il 10/04/1962 per una paralisi celebrale dovuta ad un emorragia al ventricolo destro del cervello conseguente ad una frattura al cranio.
I Beatles tornarono di nuovo ad Amburgo a Dicembre del 1962, dove suonarono allo Star-Club.
Dopo essere tornati a Liverpool, si esibirono al Cavern Club, dove vennero notati da Brian Epstein.
Brian Epstein era il proprietario di un negozio di elettronica e musica, e rimase stupito quando un cliente gli chiese “My Bonnie” , un singolo di Tony Sheridan con i “Beat Brothers” (credo si possa ben capire chi fossero); Epstein decise di andare ad ascoltare i Beatles perchè non suonavano tanto lontano da casa sua.
Colpito dal loro stile e dal loro carisma, Brian Epstein propose al gruppo di diventare il loro manager e loro, non senza esitare, accettarono, anche perchè avevano rotto col loro ex manager, Allan Williams.
I Beatles si procurarono poi un provino con la Decca Record dopo che Mike Smith, osservatore dell’etichetta, era stato a Liverpool per ascoltare “gli scarafaggi” ed un’altra band.
Col disappunto di Epstein, i Beatles suonarono al provino (dopo una notte corta ed un viaggio stremante) tenutosi a Londra i loro brani peggiori, venendo così rifiutati dalla Decca (che errore madornale!); in compenso, la con la Decca firmarono, sotto il paradossale consiglio di Harrison, i Rolling Stones.
A questo punto, grazie al negozio di Brian Epstein, la EMI si convinse ad ascoltare i Beatles; affidò il compito di ascoltarli a George Martin (il loro futuro produttore, ma poi ci arriveremo), il responsabile dell’etichetta Parlophone di proprietà EMI.
Dopo aver ascoltato alcune loro canzoni tramite Epstein, Martin concesse ai Beatles un provino.
Durante quest’audizione (ascoltata dell’assistente di Martin, Ron Richards) i Beatles suonarono “Bésame Mucho” e tre composizioni originali: “Love Me Do,” Ask Me Why” e “P.S. I Love You”; Richards ne rimase molto stupito.
Dopo questo provino, il 04/06/1962, i Beatles firmarono ufficialmente il loro primo contratto, ma… c’è un ma.
George Martin non era soddisfatto dello stile di Pete Best, e in più egli si rifiutava di farsi la stessa capigliatura degli altri, non prendeva pillole “adrenaliniche” ed era introverso, e così il 16/08/1962 venne ufficialmente rimpiazzato da Ringo Starr, pseudomino di Richard Starkey.
Brian Epstein voleva che i Beatles incidessero la canzone di Mitch Murray “How Do You Do It?” , ma loro volevano incidere una loro composizione, così incisero “Love Me Do” .
Ascoltando le registrazioni, George Martin definì la batteria di Ringo Starr poco soddisfacente, così per “Love Me Do” e “P.S. I Love You” la batteria venne suonata da Andy White, mentre Ringo suonò rispettivamente il tamburello e le maracas.
Le incisioni con la batteria di Starr uscirono in 45 giri, mentre quelle con la batteria di White uscirono nel futuro primo 33 giri dei Beatles “Please Please Me” .
Il 45 giri arrivò in 17ª posizione negli Stati Uniti; in Regno Unito le vendite si concentrarono particolarmente a Liverpool; ciò fu dovuto al fatto che Brian Epstein acquistò migliaia di copie (non è un’esagerazione).
Il gruppo raggiunse ufficialmente il successo nel 1963, con l’uscita del loro secondo 45 giri “Please Please Me”, il quale conquistò la 1ª Posizione dell’ Hit Parade inglese.
Ed il resto è storia…
bell articolo djb bravissimo